Il santuario della Madonna del Palazzo

Il santuario della Madonna del Palazzo dista circa 1 km del centro abitato di Crescentino ed è raggiungibile da via Michelangelo, o a piedi, percorrendo un viale alberato. Il toponimo PALAZZO risale con molta probabilità ad un PALATIUM romano, cioè ad una di quelle costruzioni poste lungo la strada Pavia - Torino che attraversava il territorio crescentinese proprio in prossimità del santuario. Nell’area in cui oggi sorge il luogo sacro,nacque una delle prime pievi rurali della diocesi di Vercelli, conosciuta con il nome di Santa Maria del Palazzo. La chiesa rimase un importante centro di fede fino alla seconda metà del XIV secolo. L’antico sacello fu distrutto nel 1544, periodo in cui Crescentino venne occupata dalle truppe francesi. La ricostruzione della cappella, avvenuta nel 1577, si deve alla crescentinese Antonia Sosso detta la Bolongara. L’attuale chiesa è stata iniziata nel 1749. I primi lavori di ampliamento vennero fatti eseguire da Giuseppe Maria
Sagnò che fu rettore della cappella fino al 1763. Nella ricostruzione vennero effettuati però interventi che non seguirono un progetto complessivo come la costituzione del campanile prima degli interventi sulla vecchia struttura. Quest’ultimo,eretto proprio in prossimità della cappella,ne ostacolava l’ampliamento.La pregevole opera in stile barocco doveva essere abbattuta, ma il capomastro Crescentino Serra si offrì per risolvere il problema proponendo un’idea sbalorditiva per quei tempi: trasportare il campanile.Il progetto riuscì alla perfezione. Il santuario, ultimato nel 1776, ha struttura barocca ed è impreziosito da un originale portico con archi. La pianta centrale è a forma di ottagono irregolare. Entrando si resta affascinati dallo splendido pavimento in mosaico sul quale si trova la scritta in marmo bianco su fondo nero “Santa Maria” ed il monogramma mariano sormontato da una corona reale. Attraverso due scale laterali si accede al sacello dove è custodita la statua lignea della Beata Vergine.
Di particolare valore artistico sono poi le “stazioni” della Via Crucis dello scultore Emilio Salati che ora sono custodite all’interno del santuario.
Il santuario è immerso nel verde di un parco attrezzato con giochi per bambini e aree da pic-nic.