GALLI
Abitanti: 176
Festa patronale il 2 gennaio, San Defendente
CENNI STORICI
La frazione "Galli” trae origine dal personale romano Gallius. Contigua al porto di Sant’Anna vide per secoli passare per le sue strade viandanti, mercanti ed eserciti che molto spesso, purtroppo vi lasciarono una triste "eredità" di carestie e pestilenze.
In seguito, la costruzione del ponte sulla Dora tagliò fuori dalla primitiva strada di grande comunicazione il Borgo Galli, che divenne così un tranquillo villaggio di agricoltori e pescatori.
La chiesetta di questa comunità è dedicata a San Defendente che la tradizione vuole nativo di Cigliano Vercellese, martirizzato per aver diffuso la religione cattolica nel Canavese, nel Monferrato e nel Vercellese.
Edificata verso la fine del Seicento e formata da una sola navata e presenta due volte a botte interrotte da quattro vele.
Entrando sulla destra si possono ammirare le statue di Sant’Antonio da Padova e di San Defendente (patrono delta Chiesa), sulla sinistra le statue di San Rocco e della Madonna.
Merita rilievo la pala che sovrasta l'altare raffigurante la Madonna assisa in trono con il Bambino fra S. Crescentino e San Defendente.
Due angioletti, in alto, sorreggono il manto regale.
Il campanile coevo alla struttura si trova sul lato sinistro dell'edificio.
Lasciando la Chiesa e percorrendo una strada asfaltata che conduce alle vecchie cascine Landoglio e alle zone boschive, si arriva sulla sponda sinistra del fiume dove si può osservare il punto di incontro delle acque chiare della Dora Baltea con quelle più scure del Fiume Po.
Nel silenzio assoluto della natura che ci circonda si sente solo il rumore dell'acqua corrente che si increspa a causa del fondo pietroso e di piccoli salti.
Vegetazione boschiva formata prevalentemente da pioppi, salici, acacie, qualche olmo nati e cresciuti naturalmente, cespugli di sanguinello, sambuco e rovi.
Boschi coltivati dall'uomo invece, sono quelli dei pioppi tutti in lunghe file e una di roveri con il tronco tutto segnato di "'ruggine" color ferro.
A segnare il confine del territorio comunale da quello di proprietà dell'infermeria Santo Spirito un vecchio, ma slanciato platano con il caratteristico tronco maculato quasi abbracciato da alcuni sambuchi nati lì vicino.
Per quanto riguarda la fauna c'è poco da segnalare in quanto gli alberi sono molto poveri di nidi.