Crescentino è ufficialmente "Città per la vita"
a cura di Redazione
Il Consiglio Comunale ha deliberato all'unanimità la proposta arrivata dalla Comunità di Sant'Egidio
Su proposta formulata dal presidente del Consiglio Comunale, Fedrik Bordino, la Città di Crescentino ha ufficialmente aderito alla rete delle “Città per la Vita/ Città contro la pena di Morte” – “Cities for life/Cities against the Death Penalty”. La decisione è stata presa all’unanimità durante l’ultimo Consiglio Comunale che ha aderito al progetto elaborato dalla Comunità di Sant’Egidio, da molti anni impegnata direttamente per l’abolizione della pena di morte. In tale ambito il 30 novembre sarà proclamata Giornata Internazionale Città per la Vita - Città contro la Pena di Morte, che rappresenta la più grande mobilitazione abolizionista a livello internazionale, giunta quest’anno alla sua 19esima edizione. Sono 2163, tra cui 80 capitali, i Comuni che hanno fino ad ora preso parte a questa Giornata, con iniziative a carattere educativo ed eventi che hanno come obiettivo la sensibilizzazione dei cittadini. La data del 30 novembre è stata scelta perché ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del Granducato di Toscana nel 1786. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di valorizzare il ruolo prezioso e insostituibile delle Municipalità per tenere alta l’attenzione sui diritti umani e il valore della vita, contrastando, al tempo stesso, il fenomeno della violenza diffusa in tanti contesti urbani. “Questo è stato per me un significativo momento di vita amministrativa – ha commentato il presidente del Consiglio Comunale, Fedrik Bordino – nella quale la politica del territorio ha saputo esprimersi su un tema così incisivo sul diritto alla vita. Crescentino, con responsabilità, si farà sempre promotrice di una costante attenzione verso la sensibilizzazione di temi, non solo di ambito strettamente territoriale, ma che riguardino la sfera civile di tutti noi”. La Città di Crescentino, si legge nella deliberazione, si impegnerà a fare di questa adesione motivo di accresciuta responsabilità, operando in tutti gli ambiti di propria competenza perché siano assicurati spazi di adeguata informazione e sensibilizzazione sulle motivazioni del rifiuto di tale pratica e sul progresso della campagna abolizionista nel mondo.