25 Aprile 2020 - 75° Anniversario della Liberazione
a cura di Redazione
Alcuni rari documenti tratti dall'Archivio Storico Comunale a cura di M. Vittone, S. Colombano, G. Cipolla ed E. Dappiano
Il 25 aprile rinasce la libertà
È il Natale della nostra democrazia, in cui ci si ritrova per festeggiare la liberazione dal nazifascismo e riflettere sui valori della Carta Costituzionale.
Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà, di tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio.
Per questo l'Amministrazione Comunale ha accolto con molto entusiasmo l'iniziativa di tre appassionati di storia locale e dell'archivista che si occupa dell'Archivio storico comunale di pubblicare alcuni rari documenti che sono stati recuperati tra l'importante materiale cartaceo custodito nei locali di via De Gregori e dedicati, appunto, alla rinascita del Consiglio Comunale all'indomani della fine della seconda Guerra Mondiale.
"In questi tempi di emergenza sanitaria, in cui i contagiati e le vittime del covid 19 in Piemonte sono numerosi, e anche nella nostra comunità, parlare di Archivio Storico e dei nostri beni culturali può sembrare superfluo. Invece, nonostante tutto è utile, serve a distrarci e chissà a favorire nel futuro iniziative per conoscerli. Dalle carte possono emergere storie interessanti da raccontare e tramandare, e si possono scoprire personaggi e luoghi che sono stati emblematici per la nostra Città.
Si sta avvicinando una festa civile della nostra Italia, quella del 25 aprile, la Liberazione dal nazifascismo e da una terribile guerra, che aveva toccato tutte le famiglie.
Durante le ricerche tra i faldoni e i verbali conservati nel palazzo dei Filippini sede dell’Archivio Storico, abbiamo trovato qualche documento interessante, che abbiamo selezionato e che riteniamo sia importante per la valorizzazione della storia della nostra comunità. A tal fine vi proponiamo degli estratti qui di seguito.
Allora, in quel lontano aprile del 1945 tra la gente di Crescentino vi era l'attesa di un mutamento, speranza nel domani ed energia per ricostruire. L'eccidio dei Nove Martiri nel piazzale della stazione, 8 settembre 1944, l'incendio e il saccheggio del 19 settembre 1944, la morte di partigiani, civili e di soldati, la prigionia nei lager e la povertà avevano segnato nel profondo le persone.
Il Comitato di Liberazione nazionale (Cln), di cui resta poca documentazione in Archivio, prese le redini dell'amministrazione locale, all'indomani del 25 aprile 1945.
Data simbolica perché la guerra, purtroppo, continuò fino al 2 maggio, giorno della resa definitiva agli Alleati di tedeschi e fascisti di Salò.
Il Cln locale, nato in clandestinità, era l'unione dei partiti rinati dopo la dittatura che aveva l'obiettivo di dar vita alle nuove istituzioni di Crescentino e frazioni. “Alle ore 11, del 28 aprile 1945 in una sala del Municipio, a seguito dell'avvenuta nomina del Sindaco della città di Crescentino, da parte del locale Comitato Cln in data 26 aprile, alla presenza di Camillo Perotti , segretario comunale, il Commissario prefettizio Enrico Damian consegna al sindaco entrante, signor Casale maestro Guido, tutti gli inventari e gli atti amministrativi, immettendolo in possesso di tutti i beni mobili e immobili di proprietà comunale, nonché delle pratiche”.
Così, era scritto in un documento ufficiale, il primo di Crescentino democratica.
Le autorità locali seppero affrontare, da subito, una situazione complessa di instabilità con sfollati, rimpatri, scarsità di viveri, ricostruzione di case e laboratori. Il 2 maggio, come ricordarono i testimoni, arrivarono gli Americani con camionette e carri armati: finalmente, le campane suonarono e tutti si ritrovarono in piazza a festeggiare e ballare.
Poi, i crescentinesi si rimboccarono le maniche per riprendere il lavoro o la scuola; purtroppo i razionamenti durarono fino al 1947. In quella primavera del 1945 tornarono a casa gli internati militari cercando di rimarginare le ferite. Il Cln dovette gestire la smobilitazione dei partigiani e inviare a Torino le richieste per le qualifiche; stilò un elenco dei caduti, partecipò ai processi svolti a Vercelli; celebrò il 1°anniversario dei Nove Martiri e segnalò i civili che avevano nascosto i prigionieri di guerra inglesi. Erano stati mandati a Monticelli per lavorare nei campi e, poi, lasciati al loro destino dopo l'8 settembre 1943.
E ci furono i riti della pietà, i funerali e le lapidi. Il sindaco Casale scrisse ai parroci di Eugenio Lento e di Michele Schiavello, due giovani del sud, sbandati e fucilati alla stazione, e ai genitori di Giacomo Petazzi. I membri del Cln crescentinese, a volte sostituiti, restarono in carica fino al marzo del 1946, quando ci furono le prime elezioni amministrative libere, a cui parteciparono le donne, e si rinnovò il Consiglio Comunale.
Guido Casale e Albino Gavazza, e altri del primo Cln, restarono in carica fino al 1951".
Marilena Vittone, Silvia Colombano, Giuseppe Cipolla, Elio Dappiano
Potete consultare nel link sottostante i rari documenti storici tratti dall'Archivio Storico Comunale: