26 marzo 1776 - 26 marzo 2021
a cura di Redazione
245°Anniversario del trasporto del campanile del Santuario della Madonna del Palazzo
Era il 26 marzo del 1776 quando, sfidando lo scetticismo della popolazione e dei tecnici dell’epoca, il mastro artigiano Crescentino Serra compì l’eccezionale opera di spostamento del campanile del Santuario della Madonna del Palazzo. Quel giorno tutta la popolazione di Crescentino si diede convegno nel piazzale davanti al Santuario per assistere con apprensione ad un avvenimento che mai aveva avuto un precedente nella storia: lo spostamento di un campanile. Serra fece imbrigliare la torre campanaria con possenti funi di canapa e tutto intorno realizzare un ingegnoso sistema di travi. Sicuro del buon esito dell’operazione, il geniale capomastro fece salire suo figlio Filippo in cima al campanile, col compito di suonare le campane a festa per tutto il periodo dello spostamento. Dalle testimonianze manoscritte dell’epoca si legge che durante le operazioni “sembrava che il campanile galleggiasse sull’olio”. Ci volle quasi un’ora per completare il tragitto di quei quattro metri e mezzo: il campanile – scivolando sui sottostanti tronchi rotolanti – raggiunse la nuova posizione, dove si assestò perfettamente sulle fondamenta. Il Santuario della Madonna del Palazzo è uno degli edifici di culto di fede mariana più conosciuti ed importati del Piemonte. Esso fu ricostruito nel XVIII secolo sul luogo in cui già preesisteva una pieve paleocristiana, posizionata lungo l’asse viario in cui passava l’antica strada romana che collegava Pavia con Augusta Taurinorum. Già in quegli anni la notorietà del Santuario della Madonna del Palazzo era tale da accogliere pellegrini proveniente da ogni parte del regno. La cappella che accoglieva la statua della Vergine, che secondo la tradizione elargiva grazie ai fedeli e guarigioni ai malati, era ormai diventata troppo angusta. Il problema era che questa cappella si trovava proprio a ridosso del campanile, alto ventidue metri, e l’unico modo per consentirne l’ampliamento, era quello di abbatterlo. Decisione che in effetti venne adottata dalla giunta municipale, in accordo con il rettore del Santuario, tal reverendo Teodoro Peruzia a cui è oggi dedicata una delle vie che portano al luogo di culto. Fu proprio il capomastro a farsi avanti in quelle circostanze e a proporre lo spostamento della torre campanaria anziché il suo abbattimento. Serra non aveva titolo di architetto o di ingegnere e per questo in un primo momenti i religiosi furono scettici, ma alla fine, poiché egli garantiva che le spese per il trasporto non avrebbero superato le duecento lire di Piemonte, si decise di lasciare fare al Serra per divertirsi nell’osservare cosa avrebbe combinato. Ancora oggi il progetto di traslazione del campanile viene studiato da architetti ed ingegneri in tutto il mondo. Ricorre dunque quest’anno il 245° anniversario dello spostamento del campanile e l’amministrazione comunale, in collaborazione con il Circolo Filatelico e Numismatico Crescentinese e lo storico locale Cav. Mario Ogliaro, aveva predisposto una serie di iniziative per celebrare la speciale ricorrenza. “Purtroppo la situazione dei contagi da Covid-19 ci costringe a sospendere a data da destinarsi le celebrazioni – ha spiegato il sindaco Vittorio Ferrero – ma la promessa è di riprenderle non appena l’andamento della pandemia ce lo consentirà. Era in previsione un’esposizione di documenti storici dedicati a mastro Crescentino Serra, immagini d’epoca del traporto del campanile, rare carte d’archivio, documenti reperiti in tutto il mondo in cui si è parlato di questo eccezionale progetto e poi cartoline, opuscoli di celebrazioni passate, insoliti articoli di giornali comparsi sulle riviste nazionali ed estere sino alla curiosa comparsa dello spostamento del campanile sulle colonne della Settimana Enigmista in edicola il 9 agosto del 2018. La mostra, che si sarebbe dovuta tenere nei locali del nuovo oratorio parrocchiale, sarà recuperata nel corso dell’anno, così come la conferenza sulla figura del Serra preparata dal Cav. Mario Ogliaro e l’apposizione della targa commemorativa sull’edificio di corso Roma in cui sorgeva la casa natale del capomastro che è stata riprodotta artigianalmente dai fratelli Salati sul modello dell’originale andato perduto. Quest’ultima idea era nata in occasione della stampa del volume dedicato a Crescentino Serra scritto dal compianto Giuseppe Cipolla e alla cui memoria verrà dedicata. Resta confermato, invece, l’annullo filatelico speciale preparato dal Circolo Filatelico e Numismatico Crescentinese e Poste Italiane. A partire da sabato 27 marzo tutto il materiale, che consiste in due modelli diversi di cartoline, una dedicata alla figura di Crescentino Serra ed una, più religiosa, raffigurante l’effige della Madonna del Palazzo, già affrancate ed annullate, sarà disponibile per appassionati e collezionisti chiamando direttamente il direttivo del Circolo Filatelico ad uno dei seguenti numeri telefonici 3332518911 e 3489284046”.